Alletti: “Nazionale emozionante, ma far salvare Taranto lo sarà di più”

Il centrale trentatreenne è uno dei reduci della promozione della scorsa stagione: “Abbiamo bisogno come il pane del pubblico e lo faremo arrivare migliorando i risultati”

Uno degli acquisti di punta e trascinatore della passata stagione, culminata con la promozione in A1. Quest’anno nonostante il salto di categoria riesce a tenere standard sempre molto alti e si sente ormai un Tarantino acquisito. Stiamo parlando ovviamente di Aimone Alletti, centrale trentatreenne della Prisma Taranto che ha dedicato parole al miele verso il capoluogo ionico ai microfoni di TimeOut: “Restare a Taranto è stata la decisione più logica che potessi prendere. In realtà con la società avevamo già un accordo preesistente risalente all’inizio del mio rapporto, che prevedeva il rinnovo automatico in caso di promozione in A1. Ma oltre a questo discorso meramente burocratico è stata la fiducia e la stima che i presidenti hanno sempre manifestato e che continuano a dimostrare nei miei confronti a non avermi mai fatto vacillare in merito a questo argomento. Qui mi trovo bene, mi sento a casa e sono pronto a lottare fino alla fine per preservare quanto si sta costruendo”.

DI MARTINO – “Gabriele è una persona straordinaria, dentro e fuori dal campo. Con lui peraltro, ormai si è cementato un rapporto che affonda le proprie radici ben prima di approdare a Taranto. Insieme siamo stati protagonisti di una stagione e mezza a Piacenza e ciò ha contribuito non poco ad innalzare il grado di intesa nelle fasi di gioco. E poi fuori dal campo è una persona disponibile, piacevole e sempre sorridente. Insomma, un amico al quale affidarsi anche nei momenti più opachi”.

RIVOLUZIONE – “In estate sono state fatte delle scelte e, con il senno di poi, non potremmo mai sapere se con gran parte del gruppo dell’anno scorso i risultati sarebbero giunti o, per lo meno, sarebbero stati più lusinghieri di quelli che stiamo ottenendo ora. Quello che però possiamo certamente constatare è che tutti coloro i quali nel passato campionato hanno fattivamente contribuito a centrare la promozione in A1, si stanno confermando anche in questa stagione. Detto questo, posso però affermare con certezza che il gruppo attuale, plasmato dal coach Di Pinto e dal diesse Corsano, è sicuramente di primo livello ed in grado di giocarsi la salvezza con qualsiasi avversario. Dal punto di vista umano e caratteriale poi, vedo tante similitudini rispetto all’anno scorso e ciò ci deve far ben sperare”.

PUBBLICO – “Dopo l’annata trascorsa con i palazzetti chiusi a causa del Covid, tutti avevamo delle aspettative importanti dal pubblico di Taranto. Ed invece fino a questo momento la partecipazione che ci attendevamo non è arrivata. Probabilmente le cause sono anche da ricercare nel nostro rendimento non eccezionale e per questo faremo di tutto per portare quanta più gente ad affollare i gradoni del PalaMazzola. Anche perchè ne abbiamo bisogno come il pane. Con la spinta del pubblico anche le partite sulla carta più complicata possono prendere una piega diversa”.

FAMIGLIA – “Il rapporto con la città è molto bello ed il fatto che sia qui con mia moglie Lella e le mie figlie Aria e Avila mi conferisce serenità e forza che provo a trasmettere sul campo. Quando torno a casa arrabbiato dopo una sconfitta, loro sono il mio rifugio. Quando invece sono esaltato da una vittoria, loro gioiscono con me. Sembra banale, ma credetemi, non lo è affatto”.

ATTEGGIAMENTO – “Voglio godermi ogni istante di ogni singola partita. Avere la possibilità di giocare nel campionato più bello ed importante del mondo, confrontandosi con campioni di ogni parte del globo, è un piacere che va assaporato con consapevolezza. Nella mia carriera mi sono tolto varie soddisfazioni, anche quello di disputare una decina di partite con la maglia della Nazionale nella World League del 2015, ma la soddisfazione più bella sarà quella di portare Taranto alla salvezza, alla fine di questa stagione”.

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