Calcio e religione: tradizione, passione, culto.

Calcio e fede religiosa si incrociano nella settimana più importante dell’anno per ogni tarantino. Tornano in concomitanza i Riti della Settimana Santa e l’atteso derby di Puglia contro il Bari

Tradizione, passione e culto
Religione e calcio, per pura coincidenza, o forse no, si incrociano nella settimana più importante dell’anno per ogni tarantino che ama ed ha a cuore la propria città.

Riti della Settimana Santa
Dopo il blocco dovuto alla pandemia, tornano a distanza di due anni ad attirare ed affascinare una marea di gente pronta ad emozionarsi affollando le strade del borgo antico e del borgo nuovo dal giovedì notte fino al sabato mattina per seguire le magnifiche processioni che le Confraternite di San Domenico e del Carmine, accompagnate dai migliori complessi bandistici della provincia, in ogni periodo pasquale, svolgono con tanto impegno e devozione.

Taranto-Bari
A distanza di 29 anni, torna invece il derby più atteso, quello tra Taranto e Bari. L’ultimo giocato allo Iacovone risale al 21 Febbraio del lontano 1993, che terminò con il punteggio di 0-0. Altre epoche e soprattutto altre categorie, dato che Taranto-Bari si è sempre e solo giocato in Serie B, ma mai in C. Un derby che sulla carta vale poco e nulla, con le due squadre entrambe sicure di aver raggiunto i propri obiettivi stagionali, ma per le due tifoserie questa è una partita che vale tanto.

Il ritorno allo stadio
Tanti saranno i fuorisede che torneranno per le festività e che coglieranno l’occasione di tornare a mettere piede sui gradoni dello Iacovone, così come farà chi da molti viene definito “occasionale”, ma forse, semplicemente, è qualcuno stanco delle delusioni e delle sofferenze degli ultimi anni. Proprio per questo, dopo un periodo difficile per tutti causato dalla pandemia e dopo gli anni duri che il calcio tarantino ha vissuto, questa partita deve rappresentare un checkpoint da cui ripartire la prossima stagione con una programmazione seria per puntare ad obiettivi più ambiziosi.

La rinascita
È proprio per questo che per Taranto e per il Taranto, questa gara deve essere una sorta di rinascita. Per analogia con la Settimana Santa, dopo il dolore e la passione, finalmente la gioia e la felicità, magari di uno Iacovone pieno, per, risultato sportivo positivo che possa restare negli anni impresso nelle menti dei giovani che dovranno esser man mano stimolati a far sì che il Taranto, proprio come per la religione, diventi una tradizione, una passione ed un culto.

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