Giove: “Taranto non interessa, nessuna offerta in cinque anni ma…”

Il presidente rossoblu è sorpreso: “Non mi aspettavo la dura contestazione contro il Catanzaro. Su Di Costanzo e Dionisio dubbi anche tra i tifosi”. E sul futuro societario: “Se dovesse arrivare una multinazionale che possa portare il Taranto in A, passerei la mano”

Giornata surreale per il Taranto che dopo due giornate ha subìto un avvicendamento per quanto riguarda panchina e direzione sportiva. Queste le parole del presidente Giove ad Antennasud: “Ho dovuto prendere una decisione dolorosa, anzi ne approfitto per salutare Di Costanzo e Dionisio, ai quali auguro un futuro radioso. Purtroppo, le prime due giornate non hanno convinto, sollevando diversi dubbi anche tra la tifoseria: l’esonero era inevitabile. Ho scelto Luca Evangelisti perché conosce bene l’ambiente avendo lavorato a Taranto sia da calciatore che da dirigente. Eziolino torna rossoblu dopo 21 anni, la prima volta quando io ero presidente, abbiamo puntato su di lui perché è un esperto del girone. Non mi aspettavo una dura contestazione dopo la gara con il Catanzaro: abbiamo affrontato una corazzata, che con il Crotone farà un campionato a parte. Sapevamo che sarebbe stata difficile, ma l’approccio alla gara non è stato dei migliori. Comprendo i tifosi, sono sempre dalla parte loro e lo sto dimostrando con il prezzo dei biglietti. Devo garantire il calcio a Taranto, quindi non farò mai investimenti che non posso mantenere mettendo a rischio la continuità del club. Da quando ho acquistato il Taranto, ho sempre manifestato la mia disponibilità a passare la mano qualora si presentasse un gruppo solido o una multinazionale con un progetto che miri alla Serie A. Però, ad oggi, non si è mai presentato nessuno, e sono al comando della società dal 2017. Per cinque anni consecutivi, puntualmente alla vigilia del campionato, viene fuori la notizia che qualche fantomatico gruppo vuole acquistare il Taranto. Ma da me, lo ribadisco, non è venuto mai nessuno né ho mai dichiarato di voler cedere. Ovviamente, queste voci non fanno altro che destabilizzare l’ambiente. Però, per il bene che voglio ai colori rossoblu, sono pronto a cedere qualora si presentasse una multinazionale o un grande gruppo, a patto che abbiano progetti seri e affidabili. La verità è che Taranto non interessa e i Tarantini che vogliono fare qualcosa per la comunità sono pochi. E ci troviamo a combattere anche con i pessimisti da tastiera. Per quanto mi riguarda, posso promettere solo una cosa: fin quando sarò al timone, il calcio a Taranto è garantito”.

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