Taranto, Capuano: “Migliorati numericamente e qualitativamente”

Il tecnico rossoblu commenta le operazioni di mercato: “Diligenti e volte al presente ma anche al futuro, il più vecchio ha 27 anni. Nel mio calcio bisogna avere l’età giusta e correre tanto. Non siamo venuti meno alle promesse fatte”

Vigilia calda del match casalingo contro la Gelbison, inasprito dalle dichiarazioni dell’ex Saveriano Infantino, ancora sotto contratto con il club ionico. Ad aprire la conferenza è il consulente Vittorio Galigani che preannuncia azioni legali nei suoi confronti. A seguire è intervenuto il tecnico Eziolino Capuano nella classica conferenza pre-gara, nella quale si è rallegrato degli ultimi innesti in fase di mercato che gli fanno la possibilità di operare più scelte ed hanno accresciuto la qualità nella rosa del suo Taranto: “Abbiamo fatto un mercato molto diligente, non venendo meno a quello che avevamo promesso. Abbiamo cercato di rimpinguare la rosa perchè eravamo pochi, prendendo giocatori giovani di assoluto valore anche in funzione futuristica. Tutte le squadre si sono rafforzate ed è giusto che lo facessimo anche noi per non avere rimorsi per quanto fatto nel girone d’andata. I ragazzi arrivati si sono integrati benissimo, abbiamo più scelte e devo ringraziare la proprietà ed i direttori per questa possibilità di esaudire le mie richieste. Sulla partita di domani bisogna dire che siamo in un ottimo momento di forma anche se non facciamo gol da parecchio. Loro concedono poco, sono fisici e ben messi in campo ma noi dovremo vincere perchè oltre ad essere uno scontro diretto, ci permetterebbe di arrivare in una posizione di classifica importante. Ho tanto rispetto della Gelbison, fuori casa si chiudono bene, erano in vantaggio a Crotone ed a Pescara hanno fatto molto bene. Sono guidati da un tecnico neofita per la categoria che sta facendo grandi cose, ma noi dovremo vincere per confermare quanto di buono abbiamo fatto fino ad ora”.

POCHI GOL – “Ne prendiamo pochi e stiamo stentando a farli. Sono due cose completamente diverse: la mia squadra è equilibrata, lo dico per l’ennesima volta, ed i due gol incassati sono arrivati uno su un rigore su cui è meglio sorvolare e l’altro al 90′ a Messina. Concediamo poca profondità, chiudiamo bene gli spazi e concediamo poco. I numeri non mentono, sono quattro partite che non segniamo ma abbiamo sbagliato tanto, non ultima la scorsa di Andria in cui abbiamo preso tre legni e due palle non sfruttate bene. Si poteva anche prendere gol nell’unico tiro su mischia dei nostri avversari. Abbiamo fatto un grosso risultato, su un campo difficilissimo e non dobbiamo avere la frenesia di segnare vedendo le statistiche. La vittoria è una lunga attesa e dura 95 minuti, il gol si può trovare in qualsiasi momento”.

OBIETTIVI – “Ho letto che il punto di Andria non andava bene e qualche collega ci è rimasto male. Non penso che prima dovevamo salvarci ed ora siamo diventati il Bayern Monaco. L’obiettivo del Taranto è il mantenimento della categoria e quando siamo arrivati nessuno ci dava un soldo. Con lavoro e l’applicazione dei ragazzi hanno fatto la differenza, la società non ci ha fatto mancare nulla e ci ha dato la possibilità di conquistare dei risultati impensabili. Oggi siamo intervenuti sul mercato e siamo più competitivi, almeno a livello numerico, ma sappiamo che la qualità si è alzata in maniera esponenziale. Prima purtroppo mi giravo in panchina ed avevo ben poco. L’obiettivo resta la salvezza senza i playout, ma questo non significa che ci adageremo. Nel momento in cui avremo costruito la salvezza, noi cercheremo di fare tutto quello che ci è possibile perchè noi rappresentiamo Taranto, nè una città piccola, nè una situazione calcistica senza storia. Vogliamo vincere anche nelle amichevoli e se dovessimo continuare a far punti non tralasceremo nessun obiettivo”.

TATTICA – “È importante quello che si vuole fare e con quanti uomini accompagnare la fase d’attacco. Sicuramente ad oggi ho la possibilità di variare tanto, ma ci sono tanti giocatori arrivati da poco e devono ancora acquisire certi meccanismi. Sicuramente ho la possibilità di cambiare, ma questo non significa giocare con cinque punte perchè se così fosse lo farebbero tutti. Potremmo provare diverse situazioni negli interpreti e nelle giocate, su questo non c’è dubbio. Difficilmente sbagliamo approccio alla gara, nei minuti è normali che la grinta può andare scemando. Se una squadra regge l’urto iniziale a livello emotivo è un grande pregio”.

CENTROCAMPO – “Il cuoco deve mettere a disposizione del cliente quello che ha. L’ingredienti qualitativi di questa squadra sono aumentati sicuramente quindi potrà essere proposto qualcosa di diverso. Non dobbiamo dimenticare quello che è stata la nostra caratteristica ovvero l’abnegazione e la fase d’aggressione. Ho soluzioni importanti per l’inizio della gara e per la partita in corso, ho sempre schierato in campo chi merita. Quando un giocatore con me non gioca è perchè non lo merita, tutto il resto è aria fritta. Conosco il calcio, lo faccio da una vita e quando un calciatore non gioca ha sempre tante scusanti. Penso che nessun allenatore al mondo voglia perdere, la vittoria ha cento padri, la sconfitta è orfana”.

CRECCO – “È un giocatore che non ha bisogno di presentazioni, era uno dei prodotti più importanti nel vivaio della Lazio. È ancora giovane quindi non l’abbiamo preso solo per il presente ma anche per il futuro, come tanti altri acquisti che sono tutti di proprietà. Chi è stato preso in prestito ha il diritto di riscatto che ci permetterà di decidere cosa fare. Lui può fare la mezzala d’inserimento con caratteristiche diverse rispetto a quelle che avevamo. Può fare anche l’esterno basso a Vicenza l’anno scorso quindi è completo, ha un gran calcio ed è molto intelligente in fase di inserimento. Un ottimo giocatore”.

CITARELLA – “Non c’è obbligo di inserirlo in lista come tutti gli altri 2003 ed è un giovane che abbiamo voluto portare qui e sul quale puntiamo per il futuro”.

SIRAGUSA E CANALICCHIO – “Sono giovani, mi sembra che il meno giovane che abbiamo preso è Sciacca ed ha solo 27 anni, ma è giusto così. Se nel calcio non corri bisogna smettere. Quando si prendono dei giocatori, salvo ruoli particolari, per il calcio che intendo io bisogna essere freschi ed in età giusta. Anche loro sono stati presi per il futuro, oltre che per il presente perchè possono darci una mano per mantenere la categoria”.

ACCIACCATI – “Non voglio nominare i giocatori, ma ci sono stati problemi. Qualcuno ha avuto la febbre, qualcun’altro problemi di gastroenterite ma non devo svelarli. Quando un allenatore fa una formazione tante cose non si sanno, ma ad oggi l’unico problema è di abbondanza. Domani avremo una panchina lunghissima e porterò tutti in ritiro”.

FUTURO – “Mi sento sempre carico, sempre con tanto entusiasmo e posso dare ancora tantissimo al calcio perchè sono nel pieno della maturazione di un allenatore. Ho iniziato troppo giovane e se fossi stato quello di oggi 20 anni fa avrei fatto un’altra carriera. Io mi sento fortunato perchè faccio il mestiere più bello del mondo, volto a migliorare un giocatore ed a far passare una bella settimana al tifoso. Sono un educatore perchè i figli si baciano quando si dorme, durante la giornata non si possono trattare troppo bene. Ho allenato più di mille giocatori e non so quanti parlano male di me. Qualcuno potrà dire che non piaccio a livello calcistico, ma difficilmente a livello umano”.

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