Taranto, ecco Raicevic: “Se c’è da lottare non mi tiro indietro”
Il centravanti montenegrino è carico ed entusiasta della sua nuova avventura in rossoblu: “È stata una scelta facile, qui si respira calcio, basta vedere lo stadio per capire che qui si è fatto calcio vero”
Appena sbarcato in riva allo Ionio, ecco le prime dichiarazioni del nuovo aitante centravanti rossoblu Filip Raicevic ai microfoni di Antennasud. Il ventinovenne montenegrino non vede l’ora di esordire, seppur ancora ovviamente alla ricerca del ritmo partita ed è carico per la sua nuova avventura a Taranto: “Sono un attaccante atipico: con il mio fisico, un metro e novanta per novanta chili, posso sembrare il classico attaccante che aspetta in area il pallone, invece mi muovo tanto e mi piace giocare con la squadra, calcio tecnico insomma. Se c’è da fare la guerra non mi tiro indietro, sono pronto ad aiutare la squadra in ogni modo. Il derby contro il Foggia? Ci sono! Sicuramente non ho tantissimi minuti nelle gambe ma sto cercando di rimettermi a posto, se posso essere utile anche solo per cinque minuti lo farò. Ho tanto entusiasmo, tutta la trattativa è stata fatta in tre giorni perchè appena ho ricevuto la chiamata del direttore, non ci ho pensato un attimo. È una piazza importante, con uno stadio spettacolare che spero di vedere almeno quasi pieno da qui alla fine del campionato. Dicono che gli attaccanti maturino più tardi, quindi penso di rilanciarmi, dopo una stagione negativa come quella dell’anno scorso, con tante reti e giocando bene. Ho conosciuto i ragazzi soltanto ieri e posso dire che sono quasi tutti giovanissimi, che hanno voglia di migliorare e di imparare. Seguono tanto il mister e penso che potremo tirarci via da questa brutta situazione. Qui si respira calcio, appena ho visto lo stadio ho capito che qui si è fatto calcio vero, quindi questo non può che attirare ogni giocatore. Non è stata una scelta difficile e spero di ripagare chi mi ha voluto qui ed i nostri tifosi. Spero che ci stiano vicini in questo momento delicato e guardino la buona volontà che ci mettono i ragazzi”.
