Taranto, Evangelisti: “Puntelleremo il reparto avanzato”

Il direttore sportivo rossoblu attende per fare bilanci: “Domenica si chiuderà il girone d’andata e mi auguro di mettere altri punti in cascina. L’obiettivo era di rimanere agganciati alla zona intermedia, ma in tutta sincerità aver collezionato così tanti punti mi ha sorpreso”

A pochi giorni dal giro di boa della stagione, ai microfoni di Vito Di Noi per il Corriere dello Sport, il direttore sportivo del Taranto, Luca Evangelisti tira le somme di questa prima parte di campionato, aspettando ovviamente l’impegno di domenica a Messina, alle ore 12.30. Il dirigente rossoblu è sorpreso dall’andamento della squadra, che è andata oltre le sue più rosee aspettative: «L’obiettivo era di rimanere agganciati il più possibile alla zona intermedia tra playoff e playout. In tutta sincerità aver collezionato così tanti punti ha sorpreso un po’ anche me: ci stiamo esprimendo bene sul campo, i ragazzi dimostrano attaccamento e l’alchimia che si è creata nello spogliatoio è senz’altro merito di mister Capuano».

MERCATO SVINCOLATI – “Vannucchi ha dato serenità alla squadra e, più nel dettaglio, al reparto difensivo. Prima si era deciso di puntare su un trio di portieri classe ’00: per carità, responsabilizzarli avrebbe significato garantire loro una crescita, ma in alcuni momenti è necessario affidarsi a un profilo già formato e di sicura affidabilità. Considero colpi importanti anche Formiconi, per noi un jolly, Chapi Romano e pure Raicevic che però, purtroppo, è ai box per infortunio».

SCELTA DI CUORE – «Taranto è il massimo: in questa piazza ho vissuto grandi emozioni, sia da calciatore che da ds. Mi auguro di costruire, nel tempo, un progetto importante».

PRIMO BILANCIO – «A Messina si chiude il nostro girone d’andata e mi auguro di mettere in cascina altri punti. Contro il Monopoli sarà già ritorno: il primo bilancio, quindi, lo stileremo domenica sera».

CONTESTAZIONE E DISERZIONE – «Le decisioni si rispettano, ma credo che questo gruppo, per abnegazione, sacrificio e impegno, meriterebbe uno stadio pieno. Io conosco Taranto e so cosa significa giocarci con 15mila persone sugli spalti: penso solo a cosa accadrebbe se il calore della gente fosse complementare al senso di appartenenza di questi ragazzi».

MERCATO DI GENNAIO – «Questi tre mesi sono stati sufficienti per farci valutare le caratteristiche di ogni singolo elemento. Il mercato di gennaio è particolare: si sa che se non esce nessuno, non entra nessuno. Valutiamo con attenzione: questo gruppo, umile ma allo stesso tempo cattivo, non va distrutto o rivoluzionato, ma soltanto puntellato laddove ci sono delle lacune dal punto di vista numerico. Ad esempio, in avanti».

RAPPORTO CON GIOVE – «Rapporto importante: il presidente non ci abbandona e puntualmente facciamo insieme il punto della situazione. Si vuole progettare un futuro migliore e credo che questa società possa farlo».

NICOLÒ, FIGLIO E CALCIATORE – «Ci parlavo molto di più prima (sorride, ndr). Lui ha una grande dote: capacità di ascoltare e di applicarsi. È giovane, a volte sbaglia, ma dà tutto per la causa. Per me, da genitore e anche da ds, è un orgoglio vederlo indossare la maglia del Taranto».

IL SOGNO – «La Serie B è il sogno di ogni tarantino e io, ormai, mi sento tarantino. Certo e farò di tutto per riuscire in questa impresa. Ma serve programmazione che non riguarda soltanto l’aspetto economico-finanziario: bisogna remare tutti nella stessa direzione e volere un’unica cosa, il bene del Taranto».

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