Taranto, la squadra vuole il pubblico. Ma cosa fare per averlo?

Il preparatore dei portieri Marinacci chiede in lacrime il pubblico. La società però non si prodiga ad iniziative per riavvicinare la piazza

Vincenzo Marinacci – Foto: AntennaSud

Nell’ultima puntata di RossoBlu condotta da Gianni Sebastio sulle frequenze di AntennaSud, il preparatore dei portieri del Taranto, Vincenzo Marinacci, non ha nascosto l’emozione ed è scoppiato in lacrime durante la trasmissione. Il tema è importante: giocare tra le mura amiche senza il calore del proprio pubblico.

Con commozione Marinacci dice “Questa squadra meriterebbe i suoi tifosi” e, probabilmente, tutti i torti non ce li ha. Il Taranto ha affrontato fin ora una stagione complicata, fatta di alti e bassi, lottando tra le intemperie per quasi tutta la stagione senza il tifo pulsante durante le gare casalinghe. Gli unici cori uditi durante i match allo Iacovone sono stati quelli delle varie tifoserie avversarie che hanno presenziato sui gradoni della Curva Sud.

Le scelte del tifo organizzato possono essere condivisibili o meno, ma non è questo il tema centrale. La stagione volge al termine e nell’ultima gara i numeri del pubblico sugli spalti hanno sorriso alla società, che dal suo canto, poco ha fatto per attirare gente allo stadio in questi mesi difficili, in cui la squadra ha faticato a trovare il goal e le vittorie che animano la passione dei cuori rossoblù. Quando la società è venuta incontro alla piazza, quest’ultima ha sempre risposto positivamente, dal derby contro il Bari della scorsa stagione, fino all’ultima gara casalinga prima della sosta natalizia contro il Monopoli, che aveva ospitato allo Iacovone un numero nutrito di spettatori rispetto alla media stagionale, frutto dei prezzi ridotti e del ritorno in patria di svariati tarantini fuori sede. Nel periodo pasquale, Taranto è terra di ritorni, grazie alla settimana che ogni tarantino aspetta puntualmente più di tutte durante l’anno e proprio in quella settimana ci sarà l’appuntamento casalingo con Taranto-Pescara, ghiotta occasione per la società di portare tante persone allo stadio.

Chi deve essere spinto ad avvicinarsi alla squadra, non sono gli ultras che al momento giusto sicuramente torneranno a sostenere la squadra, ma bensì le nuove generazioni, prese più che mai dalle pay-tv e dai big clubs di Serie A. Marinacci ha tutta la nostra approvazione, perché, come anche più volte ribadito da mister Ezio Capuano, questa squadra merita il suo tifo e il calore della propria gente, ma ciò che realmente servirebbe sono iniziative che stimolino l’avvicinamento dei giovani e il riavvicinamento dei “duri a morire” ai ragazzi in maglia rossoblù. Ben chiaro il concetto che la società non sia un ente no-profit, ma purtroppo, negli ultimi anni, di queste iniziative se ne sono viste ben poche.

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