Taranto, procede il “programma disaffezione”

Prezzi invariati per la sfida tra Taranto e Pescara. Dopo alcune ricerche, il benchmark di riferimento conferma che per gli obiettivi e la stagione svolta, le fasce di prezzo sono eccessive e non invogliano la gente a presenziare lo Iacovone

Come prevedibile, il Taranto Fc 1927 prosegue dritto per la sua strada col “programma disaffezione” e non mette in atto alcuna iniziativa per invogliare il pubblico a presenziare sugli spalti dello Iacovone contro il Pescara. Un’occasione persa per più motivi: la presenza dei fuori sede, tornati per il periodo Pasquale a popolare la città dei due mari; il ricordo del compianto Ivan Romanzini, recordman per presenze in maglia rossoblù (ben 286) e capitano del Taranto per sette lunghi anni di Serie B, per il quale è stato già indetto un minuto di silenzio; la possibilità di poter chiudere il discorso salvezza e festeggiare la permanenza nei professionisti, dando un senso alle ultime due giornate, provando ad agguantare i play-off.

I prezzi dei biglietti restano quindi invariati e il nostro appello delle scorse ore resta vano. Gli obiettivi non ambiziosi del Taranto rappresentano un motivo per venire incontro alla piazza. Taranto non è mai stata una città ricca e il calcio al giorno d’oggi è un lusso per pochi. Se ci spostiamo a pochi chilometri da noi, in casa dei tanto odiati baresi, la curva e i distinti costano appena €1 in più, con la differenza che lì ci si giocherà la promozione diretta in Serie A fino alla fine del campionato. Prezzi analoghi anche a Cagliari e molto simili a Benevento, tanto per citare qualche città meridionale. A Frosinone, paradossalmente, dominano la serie cadetta viaggiando spediti verso la Serie A con la curva a soli €5 per tutta la stagione, in un impianto di ultima generazione, che a Taranto per ora ammiriamo solo in dei render irrealizzabili e poco realistici. 

Inutile paragonare Taranto a squadre come Inter o Milan che hanno introiti ben differenti, ma con piazze che militano nella categoria subito sopra la nostra, probabilmente l’idea rende meglio. La domanda quindi è: se ci riescono in altre piazze, perché a Taranto no?

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