Città di Taranto, Liotino: “È ora di cambiare”
Mister Liotino promotore del Città di Taranto calcio a5 femminile, con una grande passione che lo contraddistingue, verso i colori rosso blu.
Una cosa è certa, nella nostra città, se non è lui ad impegnarsi nella bellissima disciplina del calcio a5 femminile, non c’e nessuno che possa prendere il suo posto. Quindi bene o male, o con molteplici difficoltà, senza lui morirebbe tutto ed il PalaFiom la domenica pomeriggio rimarebbe chiuso senza tifosi appassionati a vedere le partite delle ragazze rossoblu. Tutta realtà senza nessun dubbio.
Mister Liotino, innanzitutto come stai?
C’è fortunatamente chi sta meglio di me, comunque sono mesi che fisicamente non mi sento più io, ho preso una bella botta post covid ed ancora non è finita. Verso metà maggio avrò quadro completo finalmente.
Mister sappiamo che hai chiesto un periodo per riflettere sul futuro.
Le prossime settimane per me saranno importantissime per capire cosa farò inerente alle problematiche sulla salute avute, quindi il futuro del Città di Taranto da parte mia sarà deciso solamente dopo aver chiara la situazione, perché già le trasferte potrebbero essere un problema serio. Se non devo godermi il tutto, non avrà senso per me continuare.
In questi anni nella nostra città, di calcio a5 femminile il vuoto totale, solo il Città di Taranto.
Ho sempre detto, se non sono io a farlo non lo farà nessuno, leggo e sento solo chiacchiere, ma i fatti sono altri, o lo faccio io o niente. Può essere che queste mie parole facciano svegliare qualcuno.
Mister la Nazionale femminile di calcio a5 è stata a Taranto.
E’ stato bello vederla al PalaMazzola, ma se togliamo la gente di fuori della provincia e non presente, il tarantino non ha risposto e quindi lasciamo perdere.
La Coppa Italia 2023/2024 di B femminile, cosa ne pensi della sede scelta dalla Divisione C5 e della vittoria del Pero? E sul palazzettosemi vuoto?
Sul Pero, sapevo che finisse così, come dissi già a settembre scorso sul Chiaravalle che non avrebbe avuto problemi a vincere il Campionato del girone C. Sulla sede della Coppa Italia sono d’accordissimo, il Nord come il Sud, ha diritto agli eventi. Sui palazzetti, qualche ragazza è abituata a giocare già in campionato senza nessuno al seguito, non capisco cosa cambi, solo perché si chiama Coppa Italia? Ma smettiamola, siamo buoni solo a criticare. Fortunatamente a Taranto bene o male di questo non possiamo lamentarci.
Quest’anno dopo la tua assenza da gennaio, adesso in mente cosa hai?
Non ho nulla ora, nei giorni di ricovero ho capito realmente chi ci teneva a questa maglia e chi no, i veri amici chi fossero e chi merita di parlare del Città di Taranto e chi deve tapparsi la bocca. Quindi bisogna portare, qualsiasi esso sia il progetto da sposare, aria nuova, gente nuova e chi investe tutto solo per questa maglia come se fosse pelle, altrimenti non avrà senso. Il Città di Taranto ha un nuovo Presidente che sarà presentato, uomo di sport conosciutissimo nell’ambiente sportivo e molto preparato nella gestione societaria e di regolamenti. Sarà solo ed esclusivamente lui a decidere cosa fare, nel rispetto dei ruoli. Io sono stanco di decidere tutto e di prendermi le rogne, perché cosi non mi diverto. Prometto al Massaggiatore Piliego, grande uomo che mi è stato ed è sempre vicino in qualsiasi circostanza, ai dirigenti Cosimo Lenti e Daniela Santoro, al Preparatore Atletico Giò Scognamiglio persona preparatissima ed a chi di nuovo sarà al nostro fianco nei due staff, anche loro saranno presentati in futuro, che formeremo una società con a capo una figura importante e con noi tutti la società sarà gestita bene squadra compresa.
Mister un pensiero verso la nostra squadra del cuore, il nostro Taranto fc
Ho i brividi solo a pensarci, io, noi, una città intera vive per la maglia rosso blu. Le nostra ragazze più volte sono andate alla stadio in curva nord e questa cosa mi ha sempre reso inevitabilmente molto felice. Abbiamo il Capitano Federica D’Amico pazza quanto noi, lei quest’anno mi ha meravigliato molto come ha gestito avendo la fascia al braccio e sul campo dando il massimo.
A me purtroppo è stato vietato quasi tutto stadio compreso per non avere emozioni, soffro dentro, ma devo attenermi a ciò che mi è stato consigliato dai medici per ora. Non nascondo che lo stadio manca molto e voglio essere presente sempre, perché in questi anni per il calcio a5 ho accantonato molte cose della mia vita, probabilmente adesso è arrivato il momento di riprendermi tutto.