Giudice: Foggia a porte chiuse per un turno, Taranto 2000€ di multa
Rossoneri puniti per le intemperanze dei propri tifosi nella trasferta ionica. Giudizio sospeso per l’incendio in Curva Sud in attesa di indagini. Rossoblu invece che dovranno pagare un’ammenda per l’utilizzo di un laser dagli spalti e per il lancio di tre oggetti sul terreno di gioco
Il Giudice Sportivo,
con riferimento alla gara in oggetto, riservato ogni provvedimento in ordine ai comportamenti
eventualmente tenuti dai tifosi, ulteriori rispetto a quelli già oggetto di valutazione, chiede alla Procura Federale di effettuare i seguenti approfondimenti:
- accerti i fattori eziologici che hanno determinato l’incendio che si è sviluppato in prossimità del Settore Curva Sud occupata dai tifosi ospitati e che, propagandosi, ha determinato gravi danni all’impianto;
- accerti, in particolare, se l’incendio sia stato provocato da comportamenti dolosi e/o colposi dei tifosi presenti all’interno dell’impianto, specificandone la società di appartenenza;
- indichi il Settore all’interno del quale normalmente i tifosi ospitati assistono alle gare casalinghe della società di appartenenza, ove a carico degli stessi emergano elementi di responsabilità in ordine alla provocazione dell’incendio in questione;
- acquisisca, secondo la normativa, gli atti di indagine eventualmente posti in essere dall’Autorità Giudiziaria e/o gli atti posti in essere dall’Autorità di Pubblica Sicurezza a fini amministrativi;
- accerti e riferisca quanto altro utile ai fini del decidere.
OBBLIGO DI DISPUTARE UNA GARA A PORTE CHIUSE
FOGGIA
Visti il referto del Direttore di gara, il suo supplemento di referto, le relazioni redatte dai
componenti della Procura Federale e dal Commissario di Campo, con il relativo suo
supplemento, in data 3 settembre 2023;
riservato ogni ulteriore provvedimento all’esito dell’espletamento degli ulteriori
accertamenti istruttori disposti con ordinanza emessa in data odierna, osserva quanto
segue.
Condotte poste in essere.
Dal referto del Direttore di gara, dal suo supplemento di referto, dalle relazioni redatte dai
componenti della Procura Federale e dal Commissario di Campo sopra richiamate in
ordine alla gara TARANTO – FOGGIA del 3 settembre 2023, sono emerse le seguenti
risultanze.
I tifosi della Società FOGGIA ubicati nel Settore Curva Sud, nel corso ed in occasione della
gara, hanno posto in essere le seguenti condotte.
- fra il 16° ed il 44° minuto del secondo tempo, accendevano vari fumogeni lanciandoli
(almeno otto) sul terreno e nel recinto di giuoco, senza provocare conseguenze dannose; - fra il 16° ed il 23° minuto del secondo tempo, facevano esplodere sul terreno e nel
recinto di gioco petardi di elevata potenza (almeno sei), senza provocare conseguenze
dannose; - in particolare, fra il 16° e il 17° minuto del secondo tempo, lanciavano sul terreno di
gioco sei bengala e tre petardi, così provocando la sospensione della gara per circa un
minuto, onde consentire ai Vigili del Fuoco di sgomberare il campo dal predetto materiale; - durante tale frangente lanciavano un altro petardo che, deflagrando, provocava, in
danno di un Vigile del Fuoco intervenuto, una escoriazione sul braccio destro; - inoltre, al 17° ed al 21° minuto del secondo tempo, lanciavano tre petardi verso il Settore
Tribuna occupato dai tifosi avversari, senza provocare conseguenze dannose; - al termine della gara, durante il deflusso dei sostenitori del FOGGIA, nelle adiacenze del
Settore dagli stessi occupato, è scoppiato un incendio che si è propagato provocando
gravi danni all’impianto dove si è disputata la gara.
Come già premesso, in ordine a tale ultima circostanza sono stati richiesti
approfondimenti istruttori, con riserva di adozione di eventuali ulteriori provvedimenti.
Conclusioni.
Da quanto sopra esposto risulta, in modo evidente, la gravità delle condotte poste in
essere dai tifosi del FOGGIA, in occasione e durante la gara in oggetto.
In primo luogo, vale rilevare che le condotte poste in essere fra il 16° ed 17° minuto del
secondo tempo hanno reso necessaria la sospensione della gara per circa un minuto,
atteso che il campo era stato ricoperto da numerosi oggetti pirotecnici.
Inoltre, nel richiamare le specifiche condotte poste in essere, va evidenziato che, mentre
un Vigile del Fuoco era sul terreno di gioco, intento a sgomberare lo stesso da altro
materiale pirotecnico ivi lanciato dai tifosi medesimi, questi hanno lanciato al suo indirizzo
un altro petardo che ha provocato conseguenze lesive in danno del predetto. Ma tale
lancio, a prescindere dalle conseguenze concrete causate, presenta una pericolosità
intrinseca ancora maggiore, in considerazione, fra l’altro, della sua direzione, dell’oggetto
lanciato e della sua potenzialità lesiva.
Infine, analoghe considerazioni devono essere ripetute in relazione al lancio di tre petardi
nella Tribuna occupata dai tifosi avversari, atteso che la intrinseca pericolosità dello
stesso prescinde dalle effettive conseguenze provocate.
Appare, pertanto evidente la gravità dei comportamenti dei sostenitori del FOGGIA,
condotte che, in violazione degli artt. 6, 25 e 26 C.G.S., costituiscono fatti contrari alle
norme in materia di ordine e di sicurezza e fatti violenti integranti pericolo per l’incolumità
pubblica. Inoltre, esse hanno determinato, anche in concreto, la sospensione della partita e
una conseguenza lesiva in danno di un Vigile del Fuoco intervenuto per consentire la
prosecuzione della gara.
Alla luce di quanto sopra riportato, nelle condotte di cui sopra, si deve ritenere ricorrente
un caso di particolare gravità che, in applicazione del comma 4 dell’art. 25 cit, impone
l’inflizione, congiunta o disgiunta, di una delle sanzioni di cui all’art. 8, comma 1, lettere d),
e), f), C.G.S. Nell’individuazione della sanzione più adeguata alla gravità delle condotte
perpetrate ed alle conseguenze concrete che ne sono derivate appare congrua la sanzione
prevista dalla lettera e), e cioè l’obbligo di disputare una o più gare a porte chiuse.
Nella specie, in considerazione della adozione dei modelli organizzativi da parte della
Società ospitata, della circostanza che la Società FOGGIA disputava la gara in trasferta,
dell’applicabilità, al fine del contenimento della sanzione, dell’istituto della continuazione,
ex art. 13, comma 2, C.G.S. (considerate le molteplici e gravi condotte poste in essere e le
conseguenze che ne sono derivate), si ritiene adeguata l’inflizione della sanzione
dell’obbligo di disputare una gara casalinga a porte chiuse.
Per i motivi esposti, in ordine alle condotte sopra specificate poste in essere dai
sostenitori del FOGGIA, adotta i seguenti provvedimenti.
Società FOGGIA
OBBLIGO DI DISPUTARE UNA GARA CASALINGA A PORTE CHIUSE
Ritenuta la continuazione, misura della sanzione in applicazione degli artt. 6, 8, lett. e), 13,
comma 2, 25 e 26 C.G.S., valutate le modalità complessive dei fatti e la loro gravità,
rilevato che la Società sanzionata disputava la gara in trasferta (r. arbitrale, supplemento r.
arbitrale, r. proc. fed., r. c.c., supplemento r. c.c.).
Misura attenuata in considerazione dei modelli organizzativi adottati ex art. 29 C.G.S.
Dispone che la sanzione della disputa di una gara casalinga della Società FOGGIA a porte
chiuse sia scontata con decorrenza dalla seconda giornata di Campionato successiva alla
data di pubblicazione della presente decisione onde consentire alla LEGA ITALIANA
CALCIO PROFESSIONISTICO di adottare le misure conseguenti alle sanzioni irrogate.
AMMENDA € 2.000,00
TARANTO per fatti contrari alle norme in materia di ordine e di sicurezza e per fatti violenti commessi dai suoi sostenitori integranti pericolo per l’incolumità pubblica, consistiti: nell’avere, i tifosi presenti nel Settore Gradinata, indirizzato, durante la gara, fasci laser
verso il Settore Curva Sud occupato dei tifosi avversari, comportamento reiterato
nonostante gli annunci finalizzati ad invitare gli autori all’interruzione di tale condotta; nell’avere, i tifosi presenti nel Settore Curva Nord, lanciato al termine della gara sul
terreno di gioco all’indirizzo di tesserati del Foggia una bottiglietta vuota di Caffè Borghetti,
una trombetta in plastica di piccole dimensioni e un accendino, oggetto, quest’ ultimo, che
colpiva al braccio un tesserato della squadra avversaria senza arrecargli danni fisici
evidenti.
Ritenuta la continuazione, misura della sanzione in applicazione degli artt. 6, 13, comma 2,
e 25, comma 3, e 26 C.G.S., valutate le modalità complessive dei fatti e considerate le
misure previste e poste in essere in applicazione dei modelli organizzativi attuati ex art. 29
C.G.S. (r. proc. fed, r.c.c.).