L’Italia ironizza. Taranto, ora servono risposte!

Dopo l’ennesimo 0-0 stagionale e a seguito dello striscione esposto goliardicamente dai sostenitori giunti a Viterbo, pagine social e stampa nazionale hanno ironizzato sulla situazione che sta vivendo il Taranto. È arrivato però il momento di dare una risposta e dimostrare che le difficoltà vanno superate, perché se gli altri ridono, qui c’è ancora una salvezza da conquistare

Foto: Taranto Fc 1927

La stagione che sta vivendo il Taranto è qualcosa di davvero assurdo e incredibile allo stesso tempo, tanto da far scatenare l’attenzione di stampa (SportMediaset per fare un esempio) e pagine social di caratura nazionale, come Calciatori Brutti, che non hanno perso tempo a riportare il “caso Taranto”, anche in seguito allo striscione goliardico esposto da sostenitori jonici accorsi a Viterbo per la gara disputata contro la Viterbese, finita, come di consueto ormai, col punteggio di 0-0. Proprio questo ha suscitato l’ironia social in tutto il Paese, perché nessuno riesce a capacitarsi di come una squadra sia in grado di portare a casa 11 punti in 13 partite senza realizzando appena un goal. 

Probabilmente a Taranto non si era mai vista una situazione come questa, per così tanto tempo. Un campionato con risultati simili i rossoblù lo giocarono nella stagione 2009/2010, nella quale si collezionarono ben 10 pari a reti inviolate, che incisero negativamente sulla stagione in quanto il sodalizio jonico non riuscì per soli quattro punti a rientrare nei play-off per la Serie B, grazie anche a due vittorie, contro Andria e Cosenza, che permisero al Taranto comunque e soprattutto di evitare la zona play-out che si faceva vicina dopo la sconfitta di Verona. Questa volta però è tutto diverso. Il Taranto non lotta per la zona alta della classifica, non ha come obiettivo i play-off per andare in B, anche perché nettamente differenti dalla formula usata anni fa, e soprattutto non è ancora riuscito a mettere in cascina i punti necessari per essere certo di aver raggiunto la salvezza che consentirebbe di partecipare per la terza volta di fila, dopo tanti anni di inferno in D, al prossimo campionato di Serie C. 

Più volte stuzzicato nelle ultime conferenze, mister Ezio Capuano, diventato il meme della settimana, ha sempre declinato il pensiero di far rivivere un déjà-vu della scorsa stagione alla tifoseria, ma con il girone di ritorno del precedente campionato ci sono fin troppe analogie. La differenza, infatti, è abbastanza minima. Quest’anno dall’inizio del girone di ritorno fino alla 32ª giornata, il Taranto ha collezionato proprio 11 punti, mentre la precedente annata 9. Considerando l’equilibrio al ribasso di questo campionato e, a parer nostro, il discreto valore della rosa che era emerso nella seconda parte del girone d’andata, in aggiunta all’apparentemente buon mercato fatto dal ds Evangelisti, questo Taranto, osando di più, si sarebbe potuto tranquillamente trovare a lottare per una posizione importante in classifica anche in ottica play-off. 

La famosa “quota salvezza” di cui si parla tanto ogni anno, fissata solitamente intorno ai 40 punti, quest’anno potrebbe prevedere una soglia più alta rispetto al passato. Basti pensare che ci sono a disposizione ancora 18 punti e che la terzultima, il Monterosi, ha già 32 punti, mentre lo scorso anno la Paganese ne aveva appena 25, ben 7 in meno. 

Taranto è diventata in questa settimana la storiella divertente d’Italia, ma qui c’è ben poco da ridere. Ignorare la realtà dei fatti sarebbe grave e il problema della sterilità offensiva va risolto sin da subito, proprio da domenica, per provare a chiudere nel giro delle prossime due gare casalinghe, contro Virtus Francavilla e Avellino, il discorso salvezza, e mettere a tacere chiunque stia ridendo di una situazione che sicuramente non fa viver sogni tranquilli ai tifosi rossoblù. Come si dice a Taranto, mò avast e fuori gli attributi in campo!

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