Potenza-Catania: Caiata show, poi gli etnei rispondono

Ecco cosa è successo al termine della gara tra i lucani ed i siciliani

Foto Calcio Catania

Sul campo, Potenza-Catania è finita due a due, ma al fischio finale è iniziata un’altra partita, quella tra il presidente Caiata del Potenza e tutto il Catania. Al triplice fischio dell’arbitro lo stesso Presidente lucano ha rincorso i direttori di gara e successivamente, con ampi gesti, ha cercato lo scontro con tutta la panchina rossoazzurra. Queste le dichiarazioni di entrambe le parti:


ACCUSA POTENZA – Al termine della gara il presidente Caiata ha lasciato queste dichiarazioni in conferenza stampa: “Le dichiarazioni sono semplici. O ci viene garantito che si può giocare il campionato, oppure smettiamo di giocarlo. Non è possibile che dalla prima giornata questa società subisce di tutto e di più. Io vorrei sapere come mai viene un arbitro siciliano a dirigere una gara così delicata e la fa giocare ad oltranza fino a quando non arriva il pareggio? La partita era finita al 94′ non c’era motivo di giocare altri due minuti. Gara a conduzione unica”.

RISPOSTA CATANIA – Maurizio Pellegrino, direttore dell’area sportiva del Catania, affida al sito ufficiale un amaro commento relativo al trattamento ricevuto dai calciatori rossazzurri al termine della partita odierna: “Le provocazioni subite a fine gara sono state semplicemente inaccettabili e vergognose: parlano le immagini pubblicate sulla nostra pagina Facebook e in particolare la gestualità eloquente del presidente Caiata. Ho visto venti persone in campo, dirigenti e non, impegnate a sfidare e offendere i giocatori del Catania, bravi a rientrare negli spogliatoi e schivare la trappola della provocazione. Nella confusione, il signor Caiata si è permesso addirittura di rincorrere i nostri calciatori e assumere davanti al nostro spogliatoio un atteggiamento inqualificabile, in attesa che qualcuno rispondesse. Attesa vana. Capisco il nervosismo, comprendo la tensione ma quanto accaduto è gravissimo. Queste cose succedevano in un’epoca calcistica preistorica: si parla tanto di fair play, poi magari si prende gol al 94’ e affiora il livore verso l’avversario. Noi abbiamo perso sette punti, nei finali di gara, ma non ci siamo mai permessi di alzare i toni, perché non è nel nostro costume e perché per noi è sempre doveroso accettare il risultato del campo. Oggi sono dispiaciuto per il Potenza, società che reca il nome di una comunità civile ed esemplare in termini di cultura sportiva: il Potenza non merita di essere rappresentato da persone che si abbandonano ad irresponsabili sceneggiate e insultano gli avversari. Spero e mi auguro che gli organi competenti abbiano visto e documentato tutto. Le foto degli spogliatoi? Sono state scattate prima che gli stessi venissero puliti dai nostri, evidentemente servivano a distogliere l’attenzione”.

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