Quando una sconfitta rende ancora più forti e consapevoli dei propri mezzi

Taranto caparbio e determinato, che torna a casa anche con qualche rimpianto

Tifosi del Taranto ad Avellino

Avremmo preferito un inizio migliore sotto il profilo del risultato, dopo l’apertura del nostro sito, ma questo Taranto ha dato la dimostrazione di non essere inferiore a, quasi, nessuno. Al contrario della gara giocata a Catanzaro è un Taranto composto, ben messo in campo, nonostante le numerose e pesanti assenze, con alcune delle quali mister Laterza ha dovuto fare i conti negli ultimi giorni e altre che ormai si porta dietro da varie settimane.

Le cose si mettono male per i rossoblù già prima di scendere in campo, a causa del forfait per infortunio muscolare di Andrea Saraniti, unica punta a disposizione data l’assenza di Jonhatan Italeng. Al posto di Saraniti, come punta gioca Antonio Santarpia, coadiuvato sulle fasce da Pacilli a destra e De Maria a sinistra, e Giovinco come terminale di trequarti. In mezzo Bellocq rimpiazza ancora l’infortunato Marsili, al fianco dell’ormai insostituibile Civilleri. In difesa confermati Riccardi e Ferrara sulle fasce, con Zullo e Granata al centro, a fare da scudo all’estremo difensore Chiorra.

La sconfitta è sicuramente un risultato che ai rossoblù sta stretto. Il Taranto ci mette grinta, coraggio e determinazione, nonostante abbia difronte un avversario forte e ostico, che ha l’obbligo di vincere e con una percentuale di errore molto bassa. Proprio per questo nell’ultimo quarto d’ora sembra di ritornare alle gare di Serie D, nelle quali i palloni improvvisamente sparivano dal campo e si perdeva quanto più tempo possibile per difendere il risultato. Comportamenti, questi, che sono sicuramente sintomo di timore e paura nei confronti dell’avversario. Un avversario che, però, nel caso del Taranto, viene fermato solo da un miracoloso intervento del portiere avversario allo scadere del match, su un tiro a botta sicura di Riccardi dopo il servizio di Falcone ed un liscio di Ghisleni.

Il Taranto torna a casa con 0 punti, 0 rimorsi ma forse qualche rimpianto per non esser riuscito a portare meritatamente almeno un punto a casa. Note positive della partita sono le ormai costanti prestazioni eccellenti di Ferrara e Civilleri, che trova anch’egli il primo goal in rossoblù, a coronamento di un percorso che è solo all’inizio ma già destinato ad essere tra i più importanti della sua carriera. Al contrario, nota dolente è la brutta prova di Pacilli, spento e disorientato, nonché ancora molto lontano dalla forma fisica ideale. Il gesto di stizza al momento del cambio è sicuramente la dimostrazione che il ragazzo è pienamente consapevole di rendere molto al di sotto delle sue capacità.

Infine, è doveroso fare un plauso e un ringraziamento a tutti gli stoici supporters rossoblù che hanno raggiunto Avellino, nonostante la pioggia e i tanti chilometri percorsi, in una trasferta che storicamente non è mai stata tra le più tranquille ed hanno incitato dall’inizio alla fine un gruppo di ragazzi che merita tutto il nostro supporto e tutta la nostra estrema vicinanza e fiducia per il proseguio di un campionato che potrebbe seriamente regalare soddisfazioni importanti.

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