Saraniti: “A Bari commessi degli errori, il ritorno sarà diverso”
L’attaccante rossoblù Andrea Saraniti interviene per analizzare il match perso per 3-1 contro il Bari: “Non c’è da prendere nulla di buono”
Il rientro dall’infortunio di Andrea Saraniti non è stato fortunato, visto che il Taranto è uscito sconfitto dal “San Nicola” per 3-1 nel derby contro il Bari. L’attaccante rossoblù è intervenuto ai microfoni di “Antenna Sud 85” nel corso di “Rossoblù 85” per commentare la gara di domenica scorsa. Ecco le sue parole: “Di sereno c’è solo il fatto che sono venuti i tifosi a caricarci prima della partita, oltre a questo non c’è da prendere nulla della gara di domenica. Sono stati più forti loro e abbiamo fatto qualche errore noi. Ora bisogna vincere per chiudere il girone di andata a 27 punti. Siamo rimasti male per questa partita che i tifosi aspettavano da 29 anni, ho trovato però una maturità importante soprattutto dei nostri sostenitori che ci stanno dando una grossa mano: sicuramente il ritorno sarà un’altra partita”.
DIFFERENZA TRA CASA E TRASFERTA – “Noi allo ‘Iacovone’ siamo temibili, mentre per le gare lontano dalle nostre mura dobbiamo valutare tutti gli aspetti del caso. Abbiamo parlato con il mister e lo staff, dobbiamo lavorare e curare tutti i dettagli che non ci hanno permesso di prendere punti in queste quattro trasferte. Dobbiamo restare sereni, i tifosi per adesso sono stati fantastici e io sono tranquillo perché stiamo seguendo il percorso giusto”.
LA CONDIZIONE – “Ho avuto un po’ di difficoltà nel fare sprint nei primi minuti, in queste settimane ho fatto comunque allenamento. È stato un ritorno studiato con lo staff e il mister, io mi sentivo bene e a livello fisico ho fatto anche una discreta partita. Ho sbagliato qualcosa sul piano tecnico ma ci può stare dopo un mese che non ti alleni con i compagni”.
IL FUTURO – “Stiamo lavorando a testa bassa da inizio stagione e sicuramente a fine stagione ci toglieremo tante soddisfazioni. Dobbiamo vincere con il Picerno per stare nei parametri stabiliti e che ci eravamo prefissati”.