Obiettivo salvezza: istruzioni per l’uso

Pochi punti conquistati fuori casa, ma ancora un’ulteriore conferma di potersela giocare con tutti. Il cammino verso la salvezza è a buon punto e le prestazioni lasciano ben sperare per il futuro

Foto Taranto FC

I tanti, troppi, anni passati nel calcio dilettantistico e quelli tristemente troppo lontani in cui si puntava alla Serie B, rendono la comprensione dell’attuale stagione del Taranto più difficile del previsto. Per tornare all’ultimo campionato in cui i rossoblu hanno dovuto accontentarsi della permanenza in Serie C, in maniera deludente ed inaspettata visti i proclami iniziali di quell’anno, bisogna tornare alla stagione 2009/2010, quando l’organico allestito si prospettava di altissimo livello, con alcuni acquisti altisonanti, uno su tutti “Re Giorgio Corona“, che in riva allo Ionio dovette abdicare rettolosamente per lo scarso rendimento che non andò giù a nessuno, soprattutto perché un paio di anni dopo riuscì a portare a suon di gol in Serie B la Juve Stabia. È qui che ci ricongiungiamo alla stretta attualità, nello specifico al match di lunedì sera perso contro le vespe stabiesi, che ha deluso qualcuno, ma che in termini di prestazione ha dato l’ennesima dimostrazione di come questa squadra ed in generale le formazioni di stampo Montervino-Laterza, potranno anche avere dei limiti ma riescono sempre a giocarsela contro tutti grazie alla grinta, all’abnegazione ed alle motivazioni che non hanno eguali, oltre alla sapienza tattica del tecnico fasanese che è un’arma in più. Nonostante la posizione in classifica ravvicinata, rossoblu e gialloblu hanno obiettivi diversi e lo si capisce subito quando di fronte ci sono calciatori del calibro di Bentivegna, che ha presenze in Serie A e B nel proprio palmares, di Eusepi che ha vinto tre campionati di Serie C o di Stoppa, autore di una doppietta che può vantare diverse convocazioni nelle Nazionali giovanili. Il Taranto, però, ha giocato la partita a viso aperto, amministrando il gioco con percentuali di possesso palla altissime e segnando due reti nell’ostico campo del “Romeo Menti“, statistica non da tutti. La difesa rossoblu non ha retto ed è evidente: probabilmente l’assenza di Granata pesa e chi l’avrebbe mai detto ad inizio anno, forse (e ce lo auguriamo) la condizione fisica di Benassai, al ritorno dall’infortunio, non è delle migliori e potrà sicuramente riscattarsi o semplicemente è stata una giornata storta contro un attacco che è tra i più esperti e tecnici della categoria. L’ottima prestazione è la sfumatura che rende meno amara la partita e che non può passare inosservata, nascosta dalla delusione di una sconfitta amara. Una squadra giovane ha i suoi pro, e li abbiamo analizzati nell’editoriale di sette giorni fa, ma anche i suoi contro, che possono essere la mancanza di esperienza, l’andamento altalenante e la mancanza di consapevolezza nei propri mezzi. Una formazione che ha l’obiettivo di salvarsi è anche questo: vittorie entusiasmanti, alternate a sconfitte che, se non umilianti, non devono preoccupare più di tanto. La classifica parla chiaro, gli ionici sono in zona playoff con ventitrè punti conquistati, un bottino che permette di pensare positivo, di continuare a far bene ed in alcuni casi di sorprendere, togliendosi qualche soddisfazione da incorniciare, vedi il 3-1 al Palermo. Il conto alla rovescia segna -17, tanti sono i punti da conquistare per raggiungere la fatidica quota della tranquillità e poi, da lì alla fine del campionato, divertirsi con spensieratezza ed un pizzico di spavalderia che di tanto in tanto non guasta.

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