Taranto, la provvidenza divina dal nome Franco Bellocq

La fortuna e la provvidenza aiutano il Taranto che batte il Catania nel finale di gara con una rete di Bellocq nata dai piedi fatati di Marsili

Massimiliano Marsili/Foto Due Mari TV

Una delle partite più sentite della stagione, una di quelle che porta alla mente ricordi oscuri, tra i più brutti della storia del sodalizio ionico, per poco ha rischiato di confermarsi un vero e proprio incubo, ma così non è stato. La “garra charrua” come qualcuno direbbe, dell’argentino Franco Bellocq, e i piedi caldi dell’immenso capitan Marsili, regalano al Taranto la vittoria al fotofinish, nel momento in cui tutti i presenti allo Iacovone ci credevano più di qualsiasi altra cosa. Perché, effettivamente, in questa stagione così come da troppi anni ormai, la sfortuna è stata la costante accompagnartice del Taranto, ma questa volta la ruota gira dalla parte dei rossoblù, che possa essere questo l’inizio di un ciclo virtuoso per regalare ai tifosi altre gioie come quella di domenica.

Il Taranto si presenta a questa partita ancora decimato dalle pesanti assenze di Saraniti, Falcone, Diaby e Guastamacchia. Tornano Santarpia, Versienti e Italeng, il quale, quest’ultimo, gioca tutti i 90 minuti stringendo i denti e mettendoci grinta e determinazione, anche se con qualche errore di troppo, ma sicuramente giustificabile per la forma fisica non al top dopo il lungo infortunio. Sulle fasce agiscono Giovinco e Pacilli, che ancora stenta a fornire prestazioni di alto livello. Sulla linea di centrocampo Labriola e Civilleri fanno da contorno a Marsili in mediana. In difesa Tomassini prende il posto di Riccardi, con Zullo e Granata centrali, e uno sfortunato Ferrara sulla sinistra che dopo pochissimi minuti viene sostituito per infortunio da De Maria. Tra i pali come sempre l’inamovibile Chiorra.

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Partendo da quest’ultimo, i suoi interventi salvano la squadra in due occasioni, sintomo di crescita e di abnegazione di questo ragazzo che partita dopo partita sta cercando di convincere i più scettici. La difesa contiene molto bene il temuto bomber Moro, che riesce ad andare in goal solo grazie ad un rigore molto generoso che viene fischiato dal direttore di gara. Degna di nota una prestazione in crescendo di Tomassini che parte timido e riesce a sfoderare le sue qualità nella ripresa. A centrocampo ormai aggettivi terminati per Marsili e Civilleri, quest’ultimo ancora in goal, ma è il caso di sottolineare una prestazione di alto livello da parte di Labriola che sorprende tutti con giocate intelligenti, rapide e precise. Come detto in precedenza, Italeng ha bisogno di fiducia e sicuramente gliene sarà data anche a Castellammare, ma iniziano ad arrivare agli sgoccioli le chance per Pacilli che gioca l’ennesima partita insufficiente. Giovinco si inventa un eurogoal, fa una giocata di grande esperienza sul goal di Civilleri e commette un grave errore perdendo palla nella propria trequarti sul goal del 2-1. 

La partita la fa il Catania sotto il punto di vista del possesso, il Taranto aspetta e attacca con cinismo nei momenti giusti. Ai punti probabilmente un pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma la provvidenza decide di premiare i padroni di casa che al 93’ trovano il goal del 3-2 con una capocciata di Franco Bellocq che si insacca alle spalle del portiere catanese. Boato dello Iacovone che trema dopo aver spinto con la voce la palla in porta insieme ai ragazzi in campo.

Fatta eccezione per non aver rispettato il minuto di silenzio, il pubblico sugli spalti è da categoria superiore come sempre, tifo incessante e cori goliardici che riportano ai vecchi tempi, tempi bui che ormai sono solo un ricordo lontano, ma, si spera, possano rappresentare la rinascita del calcio tarantino a partire da questa stagione che, gara dopo gara, promette sempre più bene.

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